Il carisma di certe voci ha una forza prorompente, chiara e riconoscibile a chiunque.
Quella che ieri ci ha raccontato della bellezza inconfondibile del nostro territorio prende il nome di Philippe Daverio. Autorevole storico dell’arte, professore universitario, nonché vero cultore di bellezza, ci ha presi per mano accompagnandoci in un viaggio fatto di parole forti, raccontate con l’energia di chi custodisce un messaggio; Daverio ha voluto raccontare questo sogno dapprima nell’incontro con la stampa tenutosi presso la Sala del Sindaco di Palazzo Orsini a Galatina. Da qui la sua voce ha usato parole come “rivoluzione”, parole dirette a una platea composta anche di ragazzi tenuti a conservare la propria eredità, a prendere in consegna un mondo che un’intera generazione sembra ormai incapace di gestire. Una rivoluzione pacifica, si intende, ma che abbia i toni sprezzanti di chi non può più consentire tanto spreco, bruttezza e ingiustizia.
Il Salento, secondo Philippe Daverio, è un territorio per cui si può ancora combattere, eliminando brutture dovute a decenni di edificazione selvaggia. Basterebbe la “scopa di un gigante” a spazzare via un simile deturpamento e a riprendere le fila di una cultura incentrata sulla bellezza, anche dell’accoglienza.
Ed ecco che Galatina, con la sua Basilica, diviene “un antidoto all’Europa di oggi”, distratta e distante dalla realtà quotidiana, perché come riporta Daverio “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la coscienza” - scrissero i palermitani sul loro Teatro Massimo.
Un “obbligo di sogno” giunge chiaro e forte a una folla di migliaia di persone che occupava l’intera Basilica e Piazza Orsini. Ragazzi prima di tutto, i principali destinatari del messaggio di Daverio.
Un evento, dunque, di alto profilo la cui buona riuscita si deve alla sinergia tra Istituzioni, in particolare l’Assessore alla Cultura, Prof.ssa Daniela Vantaggiato, e il Club Unesco di Galatina, guidato dal Presidente Dott. Salvatore Coluccia, il quale ha saputo gestire l’intera manifestazione con naturale discrezione. Una collaborazione che mira dritta all’obiettivo, quello di riuscire ad inserire la Basilica di Santa Caterina fra i beni patrimonio dell’Umanità.
Quella che ieri ci ha raccontato della bellezza inconfondibile del nostro territorio prende il nome di Philippe Daverio. Autorevole storico dell’arte, professore universitario, nonché vero cultore di bellezza, ci ha presi per mano accompagnandoci in un viaggio fatto di parole forti, raccontate con l’energia di chi custodisce un messaggio; Daverio ha voluto raccontare questo sogno dapprima nell’incontro con la stampa tenutosi presso la Sala del Sindaco di Palazzo Orsini a Galatina. Da qui la sua voce ha usato parole come “rivoluzione”, parole dirette a una platea composta anche di ragazzi tenuti a conservare la propria eredità, a prendere in consegna un mondo che un’intera generazione sembra ormai incapace di gestire. Una rivoluzione pacifica, si intende, ma che abbia i toni sprezzanti di chi non può più consentire tanto spreco, bruttezza e ingiustizia.
Il Salento, secondo Philippe Daverio, è un territorio per cui si può ancora combattere, eliminando brutture dovute a decenni di edificazione selvaggia. Basterebbe la “scopa di un gigante” a spazzare via un simile deturpamento e a riprendere le fila di una cultura incentrata sulla bellezza, anche dell’accoglienza.
Ed ecco che Galatina, con la sua Basilica, diviene “un antidoto all’Europa di oggi”, distratta e distante dalla realtà quotidiana, perché come riporta Daverio “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la coscienza” - scrissero i palermitani sul loro Teatro Massimo.
Un “obbligo di sogno” giunge chiaro e forte a una folla di migliaia di persone che occupava l’intera Basilica e Piazza Orsini. Ragazzi prima di tutto, i principali destinatari del messaggio di Daverio.
Un evento, dunque, di alto profilo la cui buona riuscita si deve alla sinergia tra Istituzioni, in particolare l’Assessore alla Cultura, Prof.ssa Daniela Vantaggiato, e il Club Unesco di Galatina, guidato dal Presidente Dott. Salvatore Coluccia, il quale ha saputo gestire l’intera manifestazione con naturale discrezione. Una collaborazione che mira dritta all’obiettivo, quello di riuscire ad inserire la Basilica di Santa Caterina fra i beni patrimonio dell’Umanità.